Cassazione: terminati gli studi, i figli devono trovarsi un lavoro. Il principio di autoresponsabilà
- Morabito Stefano
- 30 ago 2020
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Per la Suprema Corte, i giovani finiti gli studi devono cercare un'occupazione ed impegnarsi nel raggiungimento dell’autonomia economica.
Secondo l’orientamento della Cassazione, come si legge nella sentenza n. 17183/2020, il principio di autoresponsabilità impone ai giovani, una volta terminati gli studi, di attivarsi concretamente per assicurarsi un autonomo sostentamento.
Ciò anche qualora il soggetto intenda trovare un lavoro che sia più pertinente alle proprie aspirazioni ovvero formazione universitaria.
Il diritto al mantenimento dei figli ha quindi un limite che va ricavato considerando nello specifico la durata degli studi sostenuti ed il tempo “medio” necessario affinché un giovane laureato possa trovare un lavoro. L’unica possibilità per il figlio laureato di beneficiare ancora dell’assegno di mantenimento è quella di dimostrare di non essere riuscito a procurarsi il lavoro ambito per una causa a lui non imputabile e allo stesso tempo di non aver potuto ottenere un altro lavoro tale da assicurargli l’autonomia economica.
Sarà quindi necessaria una valutazione complessiva del caso concreto, considerando anche l’adeguatezza e la ragionevolezza delle possibilità lavorative scelte o declinate dal soggetto.
La Suprema Corte ha quindi disposto un elenco, sebbene non esaustivo, delle principali condizioni che comportano il diritto al mantenimento del figlio maggiorenne, così individuati: mancanza di un lavoro, anche non confacente alle proprie ambizioni, nonostante tutti i possibili tentativi di ricerca; l'essere trascorso un lasso di tempo breve dalla conclusione degli studi durante il quale il giovane si sia adoperato razionalmente e attivamente nella ricerca di un lavoro; la minorazione delle capacità personali; la diligenza nella prosecuzione degli studi dopo il liceo.
Raggiunta la maggiore età ed in assenza della prova di uno dei predetti parametri, il giovane potrà vedersi revocare il suo diritto a ricevere ulteriormente l’assegno di mantenimento.
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